lunedì 24 agosto 2015

De Bruyne re degli assist in Europa. Pjanic guida la classifica in Serie A

De Bruyne
De Bruyne
Se lo scopo del gioco del calcio è la realizzazione del gol, molto spesso l'atto della marcatura é preceduto da una giocata altrettanto importante, alla quale é necessario riconoscere la stessa dignità della segnatura: l'assist. Dietro un grande gol si cela sovente una rifinitura sopraffina, un passaggio smarcante, un'intuizione operata con la corretta tempistica e precisione nella trasmissione di palla, ad incorniciare un'azione di gioco finalizzata dal tocco dell'attaccante.
Archiviate le maggiori leghe europee è possibile stilare una ipotetica graduatoria che racchiude i calciatori capaci di incidere maggiormente nella concretizzazione della manovra di squadra attraverso la bontà e l'efficacia delle proprie letture di gioco, espresse con passaggi risolutivi per i compagni.
De Bruyne
De Bruyne
GERMANIA - Il re degli assist confezionati nel corso della stagione, calcolati nei maggiori campionati europei, dimora in Germania, tra le fila del Wolfsburg. Il suo nome é Kevin De Bruyne. Il calciatore belga, ceduto a cuor leggero dal Chelsea di Mourinho, ha avuto modo di riscattare le proprie qualità inizialmente offuscate all'ombra del trono del tecnico portoghese, disputando un' annata stratosferica con indosso la maglia del club della Bassa Sassonia. L'esterno ventitreenne, troneggia nella classifica dei rifinitori della Bundesliga ed idealmente in quella europea con ben 20 assistenze in 34 partite. Una media di un suggerimento ogni 152 minuti con addirittura tre assist messi a referto nella sola gara contro il Werder Brema risalente alla 23/a giornata. Un bottino davvero ingente cui aggiungere anche 10 reti, corollario di una stagione che ha incoronato finalmente la dimensione del suo talento e la sua fame di campo per troppo tempo rimasta insoddisfatta.
Il tunnel rifilato a Milner
Il tunnel rifilato a Milner
SPAGNA - Il Dualismo infinito tra Barcellona e Real Madrid si riflette anche nei singoli. Se la classifica Pichichi che premia il miglior marcatore della Liga è stata appannaggio di Cristiano Ronaldo - autore di 48 reti in 35 partite, cifra monstre che insignirà il portoghese della scarpa d'oro - l'argentino Lionel Messi, secondo con "appena" 43 centri, si é aggiudicato mediante 18 passaggi vincenti per i compagni la graduatoria degli assist precedendo di due lunghezze proprio il portoghese.
Fabregas
Fabregas
INGHILTERRA - Voluto fortemente da Mourinho per sostanziare il proprio schieramento di una mezzala cerebrale, Cesc Fabregas si è riabilitato nel ruolo originariamente ritagliatogli da Wenger all'Arsenal. Dopo non esser riuscito nell'impresa di concedere al suo destino un senso più grande in quel di Barcellona, suo luogo natio, portandolo all'altezza monumentale di quello di Guardiola, il calciatore catalano classe '87 ha cambiato aria tornando in Inghilterra. Nella nuova avventura londinese, Fabregas ha confermato le sue sfolgoranti peculiarità in regia, partecipando più di tutti alle reti messe a segno dai Blues: 18 assist in 34 esibizioni, un passaggio vincente ogni 160 minuti. Nessuno come lui in Premier League ha avuto una simile centralità nelle azioni della propria squadra. Nemo propheta in patria.
Payet
FRANCIA - Nonostante una stagione in chiaroscuro, il Marsiglia, grande protagonista per larghi tratti dell'anno per poi eclissarsi in maniera lenta ma lineare dalla lotta al titolo, ha esibito bellezze corali ed individuali. Il gioiello Dimitri Payet, ex Lille, si é collocato in testa alla classifica degli assist-man della Ligue 1, davanti a colleghi più blasonati nella cognizione comune come ad esempio Pastore, confezionando 17 assistenze per i compagni nel corso di 34 apparizioni. Una media di una rifinitura ogni 180 minuti. Sulle quote realizzative raggiunte da Gignac (21 gol) indelebile l'impronta dell'esterno offensivo transalpino dal talento limpido che ha pagato nella sua ascesa i limiti di un carattere esuberante.
Hakim Zyech
Hakim Zyech
OLANDA - Il gol non é un trascurabile inciso nella panoplia di giocate profumate di edonismo ed irriverenza per Hakim Zyech, trequartista del Twente e - numeri alla mano - rivelazione dell'Eredivisie. Il numero 10 dei Tukkers ha partecipato più di tutti alla produzione offensiva della compagine di Enschede. Leader della classifica degli assist con 16 passaggi vincenti, distribuiti su 181 minuti ciascuno, l’olandese di origini marocchine ex Heerenveen, ha siglato anche 13 reti, di cui due proprio con la divisa della squadra frisone, prima di traslocare al Twente nella terza giornata del campionato domestico. Zyech si è caratterizzato come lo stoccatore principe della formazione allenata da Alfred Schreuder, accendendo su di sé i riflettori di numerosi club nazionali e stranieri. Rimarchevoli anche le attuazioni di Jetro Willelms terzino mancino del Psv campione d'Olanda e principale suggeritore dei Boeren con 13 assistenze.
Gaitan
Gaitan
PORTOGALLO - Nel campionato lusitano, per i sudamericani vestibolo dell'Europa in grado di formarne e testarne lo spirito di adattabilità ai rigidi canoni dei campionati del vecchio continente, é un argentino ad imporsi in vetta alla classifica degli ispiratori. Nicolas Gaitàn, trequartista dal sinistro educatissimo - gioiello perfettamente incastonato nel tessuto di squadra del Benfica - ha collaborato a 13 marcature delle aquile lisboete. 165 minuti l'intervallo temporale tra un assist e l'altro per il trequartista argentino in appena 27 esibizioni.

Roma-Napoli esultanza Pjanic
Roma-Napoli esultanza Pjanic
ITALIA - Il campionato del Belpaese figura in coda rispetto alle altre leghe per quanto concerne la possibilità di sfornare assist da parte dei suoi affiliati. In Serie A si registra un ex aequo fra 5 calciatori sul crinale della graduatoria dei migliori assist-man. Dybala, Berardi, Hamsik, Vázquez ed il romanista Pjanic primeggiano con 10 assist ciascuno. L'interruttore della luce della formazione di Garcia é stato di proprietà del bosniaco, autore di un assist ogni 253 minuti di gioco. Un'incidenza davvero elevata in proporzione alla scarsa felicità realizzativa dei giallorossi che con 54 reti hanno goduto della compartecipazione dell’ex trequartista del Lione in circa il 20% delle azioni concluse.
Totti Pjanic
Totti Pjanic

ROMA – Passando in rassegna l’organico dei capitolini, alle spalle di Pjanic si colloca Francesco Totti, somministratore di 6 tocchi vincenti per i compagni, uno ogni 297 minuti. A seguire con 4 inviti ciascuno, Gervinho e Florenzi. Di alto impatto nonostante la crudele sfortuna, le prestazioni di Kevin Strootman autore di 2 passaggi vincenti in appena 6 presenze. Ragguardevole anche il contributo di Daniele Verde, dispensatore di 2 assist in 7 esibizioni con la divisa romanista. Mentre dai terzini sono piovuti soltanto due palloni vincenti con la firma di Holebas e Maicon, testimonianza delle difficoltà evidenziate dai giallorossi nello sviluppare e concretizzare la manovra nelle porzioni laterali del campo, complice il forfait del cursore verdeoro costantemente in forma precaria in questa annata.
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo
LA TOP TEN DEI MIGLIORI ASSIST-MAN
DE BRUYNE (Wolfsburg) 20
MESSI (Barcellona) 18
FABREGAS (Chelsea) 18
PAYET (Marsiglia) 17
ZYECH (Twente) 16
C.RONALDO (Real Madrid) 16
SUAREZ (Barcellona) 14
JAMES RODRIGUEZ (Real Madrid) 13
WILLEMS (Psv) 13
GAITAN (Benfica) 13

mercoledì 11 marzo 2015

ASTRI NASCENTI Ninkovic, forza e tecnica sulla trequarti del Partizan Belgrado (VIDEO)

Ninkovic Nikola
Nome: Nikola

Cognome: Ninković Data di nascita: 19 dicembre 1994
Ruolo: trequartista
Squadra: Partizan Belgrado
Altezza: 182cm Peso: 69 kg
Piede preferito: destro
Numero maglia: 11  

  Nikola Ninkovic é un promettente calciatore serbo del Partizan Belgrado, club più prestigioso dell'ormai disgregata ex Jugoslavia. Cresciuto nel vivaio del Partizan, considerato dall'Uefa il secondo d'Europa per importanza e prestigio dopo quello dell'Ajax, Ninkovic é la naturale espressione di una scuola sopraffina come quella balcanica, in grado di plasmare talenti dal tocco inconfondibile come Savicevic, Mijatovic, Stojkovic e molti altri ancora. Il ragazzo ha inglobato in sé pregi e difetti del suo luogo natio: a mezzi tecnici e fisici straordinari, fa da contrappunto un temperamento piuttosto accentuato, frequente causa di sanzioni disciplinari, cui aggiungere una tendenza alla discontinuità, tratto distintivo dei calciatori cresciuti in quelle regioni. Emblematica la sospensione comminatagli dalla Federazione serba, per gli insulti di stampo razzista rivolti all'inglese Rose durante una gara con l'Under 21. D'altra parte i Balcani possono essere intesi più come uno stato d'animo che una divisione geografica: il giovane Crobaro, giunto in breve tempo a vestire la maglia della prima squadra, ne incarna alla perfezione l'essenza. Le sue attuazioni hanno attirato lo sguardo dei grossi calibri europei, proponendolo come uno dei migliori prodotti serbi dell'ultimo quinquennio. Con la maglia della società che rappresenta ha disputato già 81 gare, rifinite con una significativa quantità di gol ed assist CARATTERISTICHE TECNICHE - Ninkovic é un classe '94 dalla struttura morfologica imponente ma al tempo stesso longilinea, 1,82 per 71 kg di peso. Impersona alla perfezione i canoni di modernità calcistica governati dalla fisicità, suffragando però le sue interpretazioni con una debordante tecnica. Il suo piede preferito é il destro sebbene assicuri affidabilità anche con il piede "debole" ovvero il sinistro. Tra le peculiarità del ventenne serbo si stagliano la vocazione all'assist, il tocco di seta - sia nel breve che nel lungo - ed un grande equilibrio, associato ad un'ottima difesa della palla. Nonostante le ingenti proprietà tecniche nelle sue disponibilità, il giovane calciatore si configura come un numero dieci orientato più alla fluidità della manovra che al colpo ad effetto: possiede una grande precisione nel lancio lungo, consolidata da una eccellente visione di gioco e dalla rapidità d'esecuzione nell'organizzare la giocata. Abile anche nello stretto, riesce ad inventare con invariabile regolarità palloni deliziosi per i compagni, facendo passare la sfera laddove nemmeno l'ossigeno riesce a filtrare. Trequartista puro viene spesso impiegato come seconda punta ma soprattutto nel ruolo di ala sinistra nel 4-4-2 e nel 4-2-3-1 per favorirne la progressione e la tendenza a convergere sul destro partendo decentrato. Ama partecipare attivamente allo svolgimento del gioco, abbassandosi per ricevere il pallone dai centrocampisti - caratteristica che ne denota una ipertrofica personalità - per poi servire nei corridoi i suoi compagni. Piede di velluto rosso e cuore caldo, Ninkovic vede spazi dove gli altri non vedono niente. Purtroppo talvolta cade nelle provocazioni degli avversari, non lasciandosi pregare quando si tratta di menare le mani, in simmetria con il carattere sanguigno di chi cresce all'ombra delle pietrose Alpi Dinariche. Delegato di tutti i calci piazzati, il suo destro disegna parabole irreali, misteriose per gli avversari ma al contempo golose per i compagni che ne usufruiscono. Senza eccedere nel narcisismo, di tanto in tanto il ragazzo si concede il riconoscimento personale, realizzando reti dall'elevato senso estetico. Non volendo scomodare illegittimi paragoni, Ninkovic condensa le virtù fisiche di Ilicic ed il talento di Jovetic, altro fulgido prodotto del vivaio crobaro. Nonostante debba ancora crescere molto sotto il profilo realizzativo, ha saputo esibire un calcio dalla distanza potente e preciso che se affinato può divenire letale e farne un calciatore davvero completo.
Ninkovic

  CARRIERA - Nikola Ninkovic nasce al freddo di Bogatic (Serbia) il 19 dicembre 1994. Muove i primi passi nelle giovanili del Partizan, la squadra più importante della capitale e dell'intera Serbia. Fin dalla giovane età varca i cancelli di "Zemunelo" , avveniristico centro di formazione del club bianconero, dove sono sbocciati fior di talenti nel corso degli anni. Per inquadrare il prestigio della divisione di modellamento giovanile installata a Zemun, uno dei diciassette municipi di Belgrado, basta pensare che di 25 giocatori convocati dalla Serbia a Giugno 2014, ben 11 (Lukac, Stojkovic, Nastasic, Tosic, Petrovic, Matic, Fejsa, Jojic, Ljajic, Mitrovic e Markovic) sono cresciuti sotto l'egida del Partizan, così come il montenegrino Stevan Jovetic, tra i più giovani capitani del Partizan (record sottrattogli proprio da Ninkovic)

."Zemunelo"

Nei 100 mila metri quadrati del centro sportivo ispirato a Milanello, sovrastati da un piccolo stadio da duemila posti a sedere, otto campi di allenamento, un centro fitness con palestra e piscina, un business center, un palazzetto dello sport ed un collegio per i giovani fornito di appartamenti ed unità mediche, Ninkovic inizia a toccare i primi palloni, svolgendo profittevolmente l'intera trafila che lo separa dal debutto in prima squadra. Il suo percorso si arricchisce di numerose presenze nelle nazionali giovanili: l'allenatore dell'Under 17 Milovan Doric ne apprezza le qualità e lo inserisce nella rappresentativa con la quale partecipa al campionato europeo Under 17 disputato in casa dalla Serbia. L'aria di casa non giova alla Nazionale, ultima classificata nel girone con Danimarca, Francia ed Inghilterra. Ninkovic contestualizza la sua presenza alla manifestazione, nella sfida di Smederevo contro la Francia, dove offre un ghiotto assist per Mandic valevole il momentaneo vantaggio serbo, prima del pari definitivo. Con la maglia delle aquile bianche Ninkovic complessivamente gioca 4 gare adornate da 3 reti. [caption id="attachment_196517"

 La sua traiettoria fra le giovanili é limpida così come le doti che mostra agli addetti ai lavori. Pertanto nel luglio del 2011, non ancora diciassettenne, gli viene proposto dalla commissione direttiva del Partizan un contratto da professionista. Ninkovic assieme al compagno Lazar Markovic - attualmente in forza al Liverpool dopo un'ottima annata al Benfica - sottoscrive con il Partizan un vincolo della durata di 5 anni. L'ESORDIO IN PRIMA SQUADRA - Pochi giorni dopo aver siglato il contratto, precisamente il 19 Luglio, Ninkovic debutta ufficialmente nella partita di qualificazione alla Champions League contro i macedoni dello Shkendija. Mister Stanojevic decide di concedergli un quarto d'ora scarso inserendolo in campo al posto di Vukic.

 Per l'esordio in campionato bisognerà invece attendere il 31 Marzo 2012 poiché a causa di una febbre ghiandolare, Ninkovic viene tenuto lontano dai campi di gioco per diversi mesi saltando 11 partite. Nella sfida contro il Rad Belgrado si consuma il battesimo nel torneo patrio: il giovane ragazzo rileva Lamine Diarra a cinque minuti dallo scadere. L'anno si conclude con appena quattro apparizioni impreziosite da 3 assist che lasciano intravedere le enormi potenzialità del ragazzo.


 

L'ASCESA NELLE NAZIONALI GIOVANILI - Il ragazzo belgradese progredisce assieme alla nazionale giovanile: l'ex attaccante del Lecce e selezionatore dell'Under 19 Dejan Govedarica, lo integra nell'organico della rappresentativa serba, dove ancora sotto età Ninkovic fa bella mostra di sé. Fin dal debutto con la Germania viene designato come un titolare della formazione, e la sua permanenza in campo é una costante al di là del modulo: da interno sinistro nel 4-4-2 a rombo contro la Germania fino ad esterno sinistro nel 4-2-3-1 utilizzato nella sfida contro la Romania nella quale Ninkovic trova pure la via del gol iscrivendo il suo nome nel registro dei marcatori che schiantano 3-0 i pari età romeni. L'avvicendamento in panchina non cambia le gerarchie, Ninkovic viene riconosciuto come uno dei componenti migliori anche dal neo tecnico che lo porta In Estonia per disputare il campionato europeo di categoria. Il flop totale della nazionale serba, sconfitta e sommersa di reti in tutte e tre le gare del girone non preclude un bagliore del talentuoso trequartista del Partizan, unica stella nello scarno firmamento serbo, a segno direttamente su corner nell'incontro perso di misura con l'Inghilterra. Il mandato di Ninkovic con la casacca dell'Under 19 scade con 5 presenze e 3 reti.
La rissa con l'inglese Rose

LA SOSPENSIONE DALLE NAZIONALI - Nella stagione 2012/2013 Il trequartista cresciuto nel Distretto di Mačva viene impiantato stabilmente fra i titolari. Il tecnico del Partizan Belgrado, Vladimir Vermezovic ne disloca la posizione sulla sinistra nel 4-2-3-1 affidandosi sull'altra sponda alle folate di Lazar Markovic. I ragazzi terribili mettono a ferro e fuoco le difese avversarie trascinando la squadra verso la conquista del ventiquattresimo titolo, il quinto consecutivo. Ninkovic prosatore di poetica ispirazione, con una predilezione per la semplicità e l'efficacia, va in gol alla prima giornata, quando non ha ancora compiuto 18 anni. Chiude la stagione con 21 presenze intarsiate da 4 reti e 5 assist. Unico neo, le sei ammonizioni e le due squalifiche rimediate nel corso delle partite giocate. Nello stesso anno si guadagna il posto anche nella Selezione Under 21 con la quale realizza una rete in 3 gare disputate. Unica macchia di una altrimenti positivisisima stagione afferisce proprio all'incontro di qualificazione disputato con l'Under21 serba contro l'Inghilterra. Il 16 Ottobre 2012 infatti il calciatore al termine della sfida valida per la qualificazione agli europei di categoria persa di misura contro gli inglesi, rivolse insulti razzisti al terzino "colored" Danny Rose, che ritrovò due anni dopo al Tottenham in Europa League, recitando un ruolo di primo piano nella rissa che ne scaturì. La Federazione Serba non prese bene l'episodio optando per la sospensione del trequartsita dalle gare di tutte le rappresentative serbe per circa un anno.

 L'anno seguente Ninkovic raggiunge 19 presenze, mettendo a segno due reti e confezionando 4 rifiniture per i compagni, una delle quali in Europa League al cospetto degli svizzeri del Thun. Tra le vittime predilette figura il Radnicki Nis al quale infila 4 reti in sei presenze, punteggiate ulteriormente da un assist
.Ninkovic

Quest'anno il calciatore, dopo aver completato la metamorfosi posizionale traslocando sulla sinistra nel ruolo di ala, non ha ancora trovato la via del gol nella Super Liga serba, andando tuttavia a segno nella Coppa nazionale e nel preliminare di Champions vinto contro i faroesi dell'HB Thorshavn. Nel secondo turno i bianconeri si sono arresi al Ludogorets, venendo retrocessi in Europa League. Per Ninkovic l'Europa del giovedì ha rappresentato l'opportunità di cogliere maggior esperienza internazionale, libero da eccessive pressioni. Sceso in campo in tutte e sei le partite del raggruppamento, il calciatore non é riuscito ad incidere, motivo prominente per cui la compagine serba ha concluso in coda al girone con appena due punti ed una rete realizzata.

VALUTAZIONE - Vincolato da un contratto fino al 2016, Nikola Ninkovic si configura come un talento destinato ad emigrare verso lidi più ricchi dopo aver portato un pezzo di gloria alla squadra che lo ha lanciato. La giovane età, appena 20 anni, lascia presupporre grandi miglioramenti, anche se nel pieno rispetto dei crismi balcanici, il calciatore non si dimostra particolarmente continuo.Attualmente il prezzo del suo cartellino si aggira sui 3 milioni di euro, non male per un giocatore in rampa di lancio. Una valutazione in costante crescita quella di Ninkovic, seguito con attenzione da operatori di mercato ed alcuni club europei che fiutano la possibilità realizzare un affare. L'impressione é che il Partizan lo tratterrà ancora per qualche anno al fine di incrementarne doti tecniche, personalità e relativo valore. Una politica volta a concludere transazioni remunerative, nel solco della tradizione che ha portato il club belgradese a separarsi dai suoi grandi talenti in cambio di cornucopie di denaro.

 A cura di Danilo Sancamillo Twitter:@DSancamillo

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